Le lapin Agile

I personaggi del Lapin Agile: come il genio e il vino fecero di un asino un pittore

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Le lapin Agile
Au Lapin Agile, una casetta del 1860 con molte storie da raccontare…

Père Frédé non era solo il gestore del cabaret Au Lapin Agile. Era un pezzo dell’anima della collina più pazza di Parigi, una delle incarnazioni dello spirito generoso, tormentato, ribelle di Montmartre. Il povero Père Frédé era perennemente squattrinato a causa dei suoi clienti, artisti che raramente erano in grado di saldare il conto se non con dipinti che al tempo non valevano niente (uno di questi era il giovane Pablo Picasso!). Si sa, tra cuori generosi la miseria è ben presto contagiosa, ma c’erano cose a cui nemmeno Frédé poteva rinunciare. Una di queste era Lolo, il suo fedele asino il quale, in un bel giorno di ordinaria follia montmartriana, divenne di fatto rappresentante di un movimento artistico!

Père Frédé e il fido Lolo
Père Frédé e il fido Lolo davanti al Lapin Agile

(Per sapere di più sullo straordinario gestore del Lapin Agile, custode di una fortuna immensa, e sull’origine del nome di questo bizzarro cabaret, leggi :Il Lapin Agile: un internato lucido e un milionario inconsapevole“).

Il caro animale conobbe un autentico momento di gloria sotto lo pseudonimo di Boronali, anagramma di Aliboron, uno dei nomi di Lolo, in omaggio all’asino delle fiabe di Jean de La Fontaine. L’idea fu di quel burlone di Roland Dorgelès (1885-1873), giornalista e scrittore divenuto famoso per i suoi racconti di guerra.

Dorgélès frequentava il cabaret e voleva prendersi gioco delle nuove Avanguardie artistiche dell’epoca e in generale di tutti quei movimenti che finivano per “-ismo” (cubismo, espressionismo, futurismo, surrealismo…).

Roland Dorgélès, romanziere e giornalista
Roland Dorgélès, romanziere e giornalista e una sua citazione. Dorgélès aveva combattuto tra le trincee della Prima Guerra Mondiale. Il ricordo degli uomini che non tornarono non lo abbandonò mai, tanto da spingerlo a scrivere di loro.

Il suo amico André Warnod (1885-1960), disegnatore, pittore, scrittore e critico d’arte, (anche lui con un notevole curriculum vitae, insomma), volle essere della partita. Insieme organizzarono uno scherzo che le Avanguardie non avrebbero dimenticato per un pezzo.

André Warnod
André Warnod disegnatore, pittore, scrittore, critico d’arte: il complice

Recuperata una tela pulita, i due legarono un pennello alla coda di Lolo a cui poi vennero offerte delle carote. Risultato: agitando la coda Lolo dipinse “Tramonto sull’Adriatico”, l’opera che doveva lanciare il nuovo movimento dell’”Eccessivismo“. Per l’occasione Dorgélès ne scrisse addirittura il manifesto mentre la tela, che tutti ritennero opera di un pittore italiano emergente di nome Boronali, viene esposta al Salon des Indépendants (Salone degli Indipendenti) del 1910 con un buon ritorno di critica.

“Devastiamo gli assurdi musei, prendiamo a calci le abitudini infami. Viva lo scarlatto, la porpora… etc.”, recitava il manifesto dell’Eccessivismo, chiara parodia di quello del Futurismo apparso sui giornali francesi l’anno precedente.

A scherzo svelato, Dorgélès poté vantarsi di essere riuscito a dimostrare che persino un asino poteva fondare una nuova avanguardia. Scherzi da butte!

L'Affaire Boronali
L’Affaire Boronali e i suoi attori (l’asino Lolo, Warnod e Dorgélès) con l’opera Tramonto sull’Adriatico, oggi conservato al museo l'”Espace Culturel Paul Bédu” a Milly-la- Forêt.

Questa vicenda può fornire un assaggio di quale fosse lo spirito di Montmartre, o Mont-Matto, come l’ho ribattezzato. Dorgélès e complici si saranno fatti una bella risata di sicuro, e probabilmente assieme agli stessi avanguardisti che avevano deriso, dato che frequentavano tutti lo stesso cabaret: Au Lapin Agile. Nessuno se la prese troppo: la parola d’ordine di Mont-Matto, se ce ne fossa stata una, penso sarebbe stata LUDIBRIUM (scherzo, scherno…).

Boronali joke
Una foto compromettente dell’affaire Boronali…

Penso sia ora giunto il momento di riempire i bicchieri in attesa di conoscere gli straordinari clienti del Lapin Agile. Mentre il Genio, l’Arte e la Follia conducono i loro figli per mano al consunto bancone di Père Frédé, vi sussurrerò qualche pettegolezzo su di loro. Alcuni sono poco conosciuti fuori dalla Francia, ma posso assicurarvi che si tratta di persone indimenticabili una volta conosciute, spostate e poco raccomandabili magari, ma mai banali! Eccone alcune:

  • Emmanuel Poiré (1858-1909), artista meglio noto come Caran d’Ache, pseudonimo che viene dal russo karandash, “matita”. Ci tengo a precisare che è la marca di colori a prendere il nome da lui, non il contrario.
Caran d’Ache
Caran d’Ache, disegnatore e umorista con un suo disegno.
  • Il suo amico Jean-Louis Forain (1852-1931), pittore poco conosciuto in Italia ma non meno impressionista/impressionante di altri!
Jean-Louis Forain
Jean-Louis Forain, pittore, litografo, acquarellista e incisore con la sua opera l’Acrobate (1880-1885)
  • Jules Jouy (1855-1897), irriverente poeta e canzoniere morto a 42 anni; sono ancora aperte le scommesse su cosa lo uccise: sifilide, alcolismo o tabagismo?
Jules Jouy
Jules Jouy, poeta e canzoniere e una sua citazione
  • Quel simpaticone di Courteline (1858-1929), scrittore e drammaturgo
Courteline
Courteline, pittore, scrittore e drammaturgo con una sua citazione
  • L’altrettanto simpaticone di Alphonse Allais (1854-1905) suo collega
Alphonse Allais
Alphonse Allais, scrittore e umorista con una sua citazione
  • E come farsi mancare le personalità politiche che non disdegnavano la compagnia folle ma autentica del piccolo cabaret? Ecco Geroges Clémenceau (1841-1929), di cui si è letto nei libri di storia al capitolo sulla Prima Guerra Mondiale.
Clémenceau
George Clémenceau, due volte primo ministro, con una sua citazione
  • Guillaume Apollinaire (1880-1918), poeta ideatore dei fantastici “calligrammi” che fondono disegno e pensiero
Apollinaire
Apollinaire, poeta scrittore critico d’arte e drammaturgo con alcuni dei suoi “calligrammi”.
  • Il pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir (1875-1876) che viveva a due passi dal cabaret
Renoir
Renoir, pittore e il suo quadro “la Liseuse”
  • Pablo Picasso che ai tempi del Lapin Agile non era ancora né ricco né famoso. Era uno di quelli che potevano pagare Père Frédé  solo con tele da quattro soldi. Una fra tutte stava appesa alle pareti del cabaret: si intitolava Al Lapin agile (o Arlecchino con bicchiere, 1905), autoritratto di Picasso in costume da Arlecchino a un tavolo del locale con accanto una ragazza e sullo sfondo il buon Père Fredè che suona. Fu proprio il padrone del Lapin Agile, sempre al verde dato che veniva pagato in quadri e riconoscenza, a rivendere più tardi la tela per pochi spiccioli. La stessa venne poi battuta a un’asta di New York, anni dopo, per 42 milioni di dollari…
Picasso
Picasso con la sua tela dedicata al Lapin Agile, Autoritratto in costume da Arlecchino, con Père Frédé che suona sullo sfondo
  • Infine non poteva mancare tra gli avventori il simbolo di quella Parigi emarginata, depravata, pazza e infelice che diede alla poesia una nuova vita: Paul Verlaine (1844-1896), alcolizzato, sporcaccione in tutti i modi possibili e affetto da miseria cronica. Del resto non avrebbe potuto essere diverso: era un autentico poeta maledetto!
Paul Verlaine
…e della decenza avrebbe aggiunto qualcuno: Paul Verlaine, poeta maledetto e una sua citazione

(Se ti interessa diventare un genio letterario maledetto e behèmien, leggi la ricetta che il Cappellaio Matto mi confidò nell’articolo “Come si diventa poeti maledetti?“)

Ma ecco entrare al Lapin Agile un tipo timido, smilzo e schivo. Alla sua comparsa il vino viene fatto sparire. Le maledizioni non sono finite a quanto pare: quest’uomo è Maurice Utrillo e porta con sé la storia del Trio Infernale, un’altra storia degna di questo folle colle che ho ribattezzato Mont-matto.

(Per comprendere la natura di questo misterioso individuo occorre prima conoscere il vertice del Trio Infernale, ossia la sua incredibile madre, Suzanne Valadon: “Il trio infernale: la terribile Suzanne“)

Utrillo Lapin Agile
Utrillo, pittore o anche… la bottiglia di Mont-Matto!